Secondo i media italiani, riassunti dall’agenzia Kathpress, anche la diocesi di Roma dovrebbe aprire un’inchiesta sulle controverse azioni dell’artista gesuita p. Marko Ivan Rupnik, accusato da diverse testimonianze di abuso di autorità spirituale.
Secondo il quotidiano Il Messaggero un laboratorio di mosaico e centro spirituale è in fase di ulteriore indagine Centro Aletti, fondata a Roma da P. Rupnik. I rapporti indicano che nel centro si verificano anche comportamenti discutibili e abusi criminali.
Il deputato del papa per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis (che, secondo i media italiani, era stato finora considerato un sostenitore di Rupnik) ha ordinato un’inchiesta e ha autorizzato il sacerdote Giacomo Incitti a svolgerla. . Incitti, 71 anni, insegna diritto canonico alla Pontificia Università Urbaniana ed è anche giudice presso la Corte d’appello della diocesi di Roma.
Centro Alletti ha finora (indirettamente) risposto a eventi di alto profilo legati al loro fondatore, vale a dire con una lettera agli amici Centri Alettipubblicato a fine febbraio.
Centro Alletti ha finora (indirettamente) risposto a eventi di alto profilo legati al loro fondatore, vale a dire con una lettera agli amici Centri Aletti, pubblicato alla fine di febbraio. La lettera include la direttrice Maria Campatelli e la squadra Centri Aletti (sul sito p. Rupnik è ancora tra questi) ha espresso ai destinatari “la gratitudine per la vicinanza che tanti di voi in tanti modi ci avete dimostrato in questo periodo” e al tempo stesso l’apertura alla verità, che “è non violento, non aggressivo, quindi aspettiamo pazientemente e confidenzialmente che si riveli, sapendo che ogni cosa ha il suo tempo”.
La lettera risponde a una domanda frequente, ovvero: come continuerà l’opera d’arte, che si è sviluppata al centro per molti anni ed è stata (fino ad ora) in “un grande aiuto alla comunità cristianaLa risposta a questa domanda è stata: “Come ben sai, al Centro Aletti abbiamo cercato di lavorare in modo ecclesiale in tutti questi anni. Trattandosi di un’arte religiosa, il nostro modo di lavorare non può che essere comunitario, dove ognuno crea e lavora con gli altri, e dove questa creazione significa trasmettersi reciprocamente il dono ricevuto. Così si rivela la vita del corpo ecclesiale. Per l’amore con cui ognuno lavora, il contributo di ognuno è eccezionale e si trasforma in lavoro comune, in una sinergia libera che si esprime come dono aperto.”
Recentemente sono emerse nell’opinione pubblica perplessità sull’eventualità di un’indagine sul Centro Aletti anche dal punto di vista della verifica delle sue operazioni finanziarie.
Secondo i firmatari della lettera, “dopo tanti anni di collaborazione, il laboratorio d’arte dispone oggi di un gruppo dirigente capace di prendere in carico le opere d’arte sia dal punto di vista teologico-liturgico che artistico-creativo, oltre che dal punto di vista tecnico-amministrativo”. Ciò dovrebbe consentire al centro di far fronte a tutti gli obblighi già assunti e di accoglierne di nuovi.
Recentemente è stata sollevata nell’opinione pubblica la preoccupazione circa l’eventuale svolgimento di un’indagine sul Centro Aletti, anche dal punto di vista della verifica delle sue operazioni finanziarie. Un’inchiesta che cita sulla base di quanto riportato dai media romani catpressnon menziona questo aspetto della visita.
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