Vicino a Venezia, una delle mostre sull’antico Egitto più importanti a livello internazionale



La Grande Mostra dell’Antico Egitto è in mostra fino al 7 maggio del prossimo anno. Foto: Materiale promozionale/Luca Zanon

Nella Basilica Palladiana viene presentata la mostra Creatori dell'Egitto Eterno: Scribi, Artigiani e Operai al Servizio del Faraone.  Foto: materiale promozionale
Nella Basilica Palladiana viene presentata la mostra Creatori dell’Egitto Eterno: Scribi, Artigiani e Operai al Servizio del Faraone. Foto: materiale promozionale

La mostra alla Basilica Palladiana di Vicenza è intitolata Creatori dell’eterno Egitto: scribi, artigiani e lavoratori al servizio del faraone (egli. I Creatori dell’Egitto Eterno:
Scribi artigiani e opera al servizio del Faraone).

Diverse mostre in tutto il mondo in occasione del doppio giubileo
La mostra è stata inaugurata nell’anno in cui vengono ricordati due capitoli fondamentali della storia dell’egittologia. Il primo è il 200° anniversario della decifrazione dei geroglifici, che un linguista ed egittologo riuscì a A Jean-Francois Champollion. Il secondo è il 100° anniversario della scoperta della tomba del faraone Tutankhamon, di cui l’archeologo ed egittologo è accreditato Howard Carter. Molte istituzioni museali in tutto il mondo rendono omaggio a questo doppio tour dell’anniversario.


Il curatore della mostra è il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco.  Foto: Materiale promozionale/Matteo Catania
Il curatore della mostra è il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. Foto: Materiale promozionale/Matteo Catania

Ma anche ritratti intimi, poesie d’amore e lettere private
Alla mostra vicentina sono esposti 180 originali, di cui 160 pezzi della collezione permanente del Museo Egizio di Torino e 20 del Louvre di Parigi, scrive l’agenzia di stampa italiana ANSA. Tra le altre cose, è possibile vedere statue, sarcofagi, papiri, rilievi, anfore, amuleti e strumenti musicali, insomma oggetti che offrono uno spaccato della vita quotidiana degli abitanti di Deir el-Medina.

Tra i reperti ci sono resti di vasi e frammenti di pietre che gli egizi usavano per scrivere e disegnare. Sono esposte anche rappresentazioni intime, come un ostracon (di solito frammenti di ceramica) raffigurante una madre che allatta un bambino. Tra i frammenti di testo ci sono documenti amministrativi e finanziari, scritti religiosi e letterari, poesie d’amore e lettere private.

Una civiltà antica che affascina anche nei tempi moderni
Disposizione “accompagna i visitatori alla scoperta dell’antico Egitto e delle sue immagini attraverso le espressioni materiche di un mondo complesso e articolato: dagli strumenti quotidiani alla ricchezza e sacralità dei faraoni. Le tombe hanno conservato nei secoli gli oggetti, la memoria e lo splendore di questa antica civiltà, che ancora oggi ci affascina.recita l’annuncio della mostra.

Il curatore di questa grande installazione sull’Egitto è greco cristiano, se non il direttore del già citato Museo Egizio di Torino. La mostra, inaugurata il 22 dicembre di quest’anno, può essere visitata fino al 7 maggio 2023.

Joachim Femi

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