Dice: Formicaio.si
Ho qualcosa da confessarti. Beh, probabilmente lo sai già comunque. Vale a dire, durante la mia infanzia, mi piaceva pregare l’angelo custode. Anche quando io ero già un pioniere e avevamo sotto comando la religione di Tito e andavamo avanti con Tito.
Bene, i brasiliani sono tornati con Tite nel recente campionato di calcio, e molto presto. Si è vero. Perché era “un altro Tito” e non quello vero. Beh, quando si tratta di angeli custodi, la mia nonna d’oro mi ha spiegato che si tratta di un servizio di sicurezza gratuito. Come direbbe il famoso drammaturgo italiano Dario Fo: tutto è gratis, tutto è gratis. L’ho dimenticato in seguito perché sono diventato un figlio modello del socialismo e ho accettato l’invito a diventare un membro del servizio di sicurezza non solo di una persona, ma di un intero paese. Non un miliziano o un soldato della JLA, ovviamente, ma una guardia di sicurezza senza uniforme. E il generale senza cappuccio. E, naturalmente, lo stato ci ha pagato generosamente, perché la sicurezza non è gratuita. Soprattutto se proteggiamo il Paese dai nemici interni, più pericolosi di quelli esterni. Perché con loro è come un parassita: trovi subito il fuori, ma il dentro… Non avevo nemmeno pensato ai consigli della mia nonna d’oro, ma non ricordavo lei e la sua fede che quando nel 1990, la nostra piccola ricordava anche il suo “grande capo” Milan Kučan. Se mai gli fosse stato chiesto se fosse religioso. Perché, ricordava i suoi antenati religiosi, e le suore mangiavano dalla sua mano, per così dire. E non è mai stato accusato di abusi spirituali e/o psicologici. Perché sarebbe indecente accusare un ometto di una cosa del genere, anche se fosse vero. E sarebbe indecente accusarlo di aver abbattuto una volta qualcuno ubriaco, anche se fosse vero.
Hop, hop, e se fosse tutto vero? Beh, le guardie di sicurezza personali sanno sempre tutto in prima persona. Presumibilmente anche il fatto che anche in gioventù il Milan tornasse da Bohinj abbastanza pentito, ma il poveretto a quel tempo non aveva un autista personale. Non so ancora cosa festeggiassero a Bohinj. Il Milan ha poi riferito che un kamikaze si era gettato sotto le sue ruote a Kranj. Non doveva essere musulmano, perché a quel tempo i musulmani non lo praticavano ancora. Si potrebbe quindi affermare che il politico sloveno della classe operaia d’avanguardia sia stato aggredito da un kamikaze cristiano. Kamikaze, direbbero i giapponesi. Ma hanno preferito nascondere le informazioni ai giornalisti perché il caso era troppo rischioso. E comunque nessuno si è accorto di niente, perché il nostro Milan è un “uomo del popolo”, non guida auto eleganti, ha bisogno di un cuscino di seduta (eppure ci si vede poco sopra il volante), e a volte si ha un incidente sul sedile del passeggero, anche se vuole andarsene. Alcuni dicono che è perché è abituato ad avere il suo autista, ma allora non lo aveva, mentre altri dicono che è abituato a “guidare a sinistra” come gli inglesi, ma se il volante era a destra…
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