Zuppi: Cattolici in politica come antidoto ai veleni che inquinano la democrazia

Dal 21 al 23 luglio 2023, il Monastero di Camaldoli in Toscana ospita un simposio dal titolo “Il Codice di Camaldoli” in occasione dell’80° anniversario della sua pubblicazione. È uno dei documenti più importanti del cattolicesimo italiano del Novecento, rappresentando un pilastro dei valori della pace e della giustizia sociale. L’apertura del simposio è avvenuta anche alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Matteo Zuppi.

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Quest’ultimo ci ha ricordato che dobbiamo renderci conto “che la pace non è mai un bene eterno, nemmeno in Europa”, e che questo dovrebbe, nelle sue parole, “incoraggiarci ad assumerci le nostre responsabilità ea prendere decisioni”.

Papa Pio XII. parlava instancabilmente di pace

Il Codice di Camaldoli viene da «uno dei momenti più bui della lunga notte di guerra», ha sottolineato il cardinale Zuppi, aggiungendo che «anche allora c’era un papa che – come oggi papa Francesco – parlava instancabilmente di pace: Pio XII». Ha inoltre sottolineato che tutti i papi del XX secolo hanno preso su di sé il dolore della guerra e “hanno cercato con ogni mezzo le vie della pace, attenuando le ferite dell’umanità e incoraggiando la soluzione dei problemi”. Il presidente della Cei è convinto che l’iniziativa del Codex sia coraggiosa e che allora la gente non stesse a guardare, ma volesse “andare oltre il fascismo e le distruzioni causate dalla guerra”.

Non fidarti della politica superficiale senza visione

Ha poi parlato della separazione tra cultura e politica, che ha individuato come uno dei problemi di oggi, e non solo per i cattolici. Ha sottolineato che il risultato di questo fenomeno è “una politica superficiale, a volte ignorante, una politica quotidiana con poche visioni, caratterizzata da interessi piccoli ma fortemente accentuati e fortemente polarizzati”. Ha avvertito che una tale politica non dovrebbe essere “fidata” e ha aggiunto che “spesso ne siamo vittime perché siamo fuorviati dall’inganno della combattività digitale, che non significa in alcun modo capacità, conoscenza dei problemi e della loro soluzione”. Ha definito la situazione un vero e proprio “tradimento della politica”.

L’impegno cattolico in politica per sanare la democrazia

Il cardinale Zuppi si è soffermato in particolare sull’avversione per la politica. “Il fatto che non ci siano più partiti di ispirazione cristiana”, ha detto, “non deve diventare una scusa per non cercare nuove vie di azione politica”. Ha sottolineato molto chiaramente che la Chiesa non ha altro interesse che quello di tutta la comunità e ha aggiunto: «Per questo l’impegno dei cattolici, quando è sincero e generoso, è di per sé depolarizzante e rappresenta un rimedio ai veleni che inquinano la democrazia. Ha concluso dicendo che tornare a Camaldoli è una necessità e un richiamo alla responsabilità: guardare lontano e non essere prigionieri del presente.

Sii aperto e proattivo

Il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana ci ha invitato a lasciarci ispirare dalla storia. Ha espresso il desiderio di favorire incontri e riflessioni su questioni civili. Ha incoraggiato i fedeli ad essere aperti e propositivi ea non avere “interessi diretti, personali o acquisiti”. Ha aggiunto un invito a farsi coraggio nel rispetto delle diverse sensibilità ea porsi sempre delle domande dialogando con gli altri e ascoltandosi a vicenda, nello spirito del Vangelo.

Agnese Alfonsi

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