Festival di Lubiana nella prossima settimana annuncia molti eventi straordinari: tre serate di concerti e uno spettacolo di balletto e teatro. Ascolteremo il Requiem di Verdi, che sarà eseguito il 3 luglio, il violinista Julian Rachlin si esibirà il 4 luglio e il giorno successivo ci sarà presentato I Virtuosi Italiani; Il 6 e 7 luglio una serata sul tema del balletto a cura del Béjart Ballet de Lausanne, e la settimana si concluderà con lo spettacolo teatrale Letter to Father di Anton Podbevšek Teatra.
A causa del contagio da coronavirus, domenica 3 luglio il direttore d’orchestra italiano Roberto Abbado (foto di copertina), di famiglia di musicisti, si esibirà al posto di Carlo Marco Chichon nell’esecuzione del Requiem di Verdi; suo padre era il pianista e compositore Marcello Abbado e suo zio era il direttore d’orchestra Claudio Abbado. Dal 2018 è direttore musicale del Festival Verdi di Parma e dirige anche eminenti orchestre europee e americane. Nel 2008 ha ricevuto il Premio Franco Abbiati, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Musicali d’Italia.
Il Requiem di Giuseppe Verdi è una delle opere più magnifiche dai tempi del Requiem (sebbene incompiuto) di WA Mozart. Drammatico ed energico, intrecciato a melodie finemente cantate, segue il testo sul giudizio finale e la supplica per la salvezza dell’anima. Sotto la direzione di Robert Abbado, si esibirà la donna lettone con un mezzosoprano a tutto tondo, Elīna Garanča, che questa volta salirà sul palco accanto al soprano della nobile tradizione dei cantanti bulgari, Krasimira Stojanova, al tenore ucraino Dmitr Popov , che con voce lirica morbida ed eroica si erge tra i migliori cantanti lirici, e frequentatore di palchi d’opera, come il palcoscenico del Festival di Salisburgo e La Scala di Milano, al celebre bassista Riccardo Zanellato. (3 luglio, 20:00, Cankarjev dom)
Come solista eseguirà il Concerto per violino di Brahms in re maggiore op. 77, questa volta con un violino Stradivari del 1704 eseguito da Julian Rachlin, violinista di origine lituana di fama internazionale. Virtuoso nel cuore, come descritto dai media, si è esibito come direttore e violinista con le migliori orchestre e ha realizzato numerose registrazioni per le più prestigiose etichette musicali, e lavora anche come insegnante confermato presso la Vienna School of Music e Arte. Il concerto si concluderà con il giovane Adagio di Anton Lajovic, scritto in modo romantico, e la Sinfonia n. 5 in mi minore di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, e l’esibizione con l’Orchestra Filarmonica Slovena sarà diretta dal pianista e direttore d’orchestra tedesco Christoph Eschenbach, annoverato tra i migliori direttori dell’epoca moderna per le sue interpretazioni in cui l’intelletto si unisce a un’emozione unica e carica . (3 luglio, 20:00, Cankarjev dom)
L’Orchestra Virtuosi Italiana è un ensemble veronese considerato uno dei migliori della scena musicale internazionale. La critica ne apprezza particolarmente la sicura e brillante interpretazione, che dà vita alle opere musicali, senza perdere il senso del quadro stilistico di ogni periodo. Dal 2006 la perfezione artistica dell’orchestra è assicurata dal suo direttore artistico, il violinista Alberto Martini, che si esibirà durante il concerto nel ruolo di solista e direttore d’orchestra. Verranno eseguite le opere dei maggiori compositori barocchi: singoli brani di opere e concerti di Georg F. Händel, Antonio Vivaldi e Francesco S. Geminiani. Per le arie, il mezzosoprano italiano Daniela Pini si unirà all’orchestra. (3 luglio, 20:00, Cankarjev dom)
Fin dalla sua creazione nel 1987, il Béjart Ballet de Lausanne è stata una formazione importante spesso citata nel mondo coreografico. La sua eccellenza artistica è assicurata dal regista Gil Roman, scelto per succedere allo stesso Maestro, Maurice Béjart, prima della sua partenza nel 2007. Il Béjart Ballet de Lausanne si esibisce in tutto il mondo, mantenendo così la volontà del suo fondatore di introdurre il mondo della balletto a un pubblico più ampio. Gil Roman è coreografo da 20 anni. Conserva il lavoro di Maurice Béjart, ma aggiunge anche nuove creazioni al repertorio del gruppo. Quest’anno il gruppo si esibirà per la quinta volta al Križanke di Lubiana. Verranno a trovarci il 6 e 7 luglio. Questa volta presenteranno l’opera di Gil Roman t ‘M et variazioni…, che è indirizzata a Maurice Béjart sotto forma di diario. Sono variazioni di balletto sul tema dell’Amore e della necessità interiore della Danza. Béjart celebra Maurice seguirà. Brani dai balletti di Maurice Béjart, scelti da Gil Roman, ricordano i preparativi per una festa. Sarà un’esibizione dal vivo che ci porterà in un viaggio nell’universo del creatore della compagnia di balletto. (3 luglio, 20:00, Cankarjev dom)
Nella produzione A Letter to Father, la singolarità di Franz Kafka è tripartita: come voce maschile (Gregor Čušin), voce femminile (Barbara Ribnikar) e l’autore della temperatura musicale del testo, un pianista (Primož Hladnik). Nella lettera Kafka compie un processo di analisi probatoria freudiana della superiorità del Padre, che sovradeterminò Franz nella sua formazione e nella sua soggettivazione, e parimenti l’Autore (Il mio scritto riguardava Te, non me ne lamentavo quello di Non potevo lamentarmi nel Tuo petto…). La lettera è una sorta di intimità dialettica autocritica, in cui si dispiega il mondo tattile delle metafore di Kafka (es. sul sole, le scale, la mappa, il tetto, la prigione…), poiché Kafka, come da qualche parte Max Brod , stava scrivendo per immagini, non concetti. La messa in scena è dunque oggetto di riflessione sul fondamentale e primario rapporto intersoggettivo di Kafka con il Padre, di analisi di sfumature e di scorci del potere del Super-io paterno. Lo spettacolo è stato coprodotto da Anton Podbevšek Theater e Cankarjev dom. (3 luglio, 20:00, Cankarjev dom)
Festival Ljubljana si riserva il diritto di modificare il programma.
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