La lussuosa villa del compositore italiano Giuseppe Verdi in vendita

La villa del compositore italiano Giuseppe Verdi (1813-1901) a Sant’Agata di Villanova, vicino alla città di Piacenza, nel nord Italia, sarà messa all’asta dopo lunghe battaglie legali e controversie familiari. Lo Stato italiano avrà il diritto di prelazione. Lo ha deciso il tribunale di Parma, secondo l’agenzia di stampa austriaca APA.

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La lussuosa villa in cui Verdi visse per mezzo secolo appartiene agli eredi del compositore, ma non hanno trovato un linguaggio comune riguardo al suo futuro, secondo quanto riportato dall’agenzia APA, media italiani. Con nessuno dei due eredi in grado di rilevare la quota dell’altro, verrà messa all’asta, ponendo fine a una battaglia legale di 20 anni tra i quattro fratelli.

La villa di Sant’Agata, dove Verdi si stabilì nel 1851, fu fino ad oggi diretta da Angiolo Carrara Verdi. Contiene molti elementi che raccontano la vita e l’opera del compositore. “Perché non potevamo essere d’accordo, la villa va messa all’asta. Una fine che non ho certo voluto, ma non c’è niente da fare. Non ho i mezzi per riprendermi le quote degli altri eredi, quindi la villa verrà messa in vendita”, ha detto Carrara Verdi, che gestisce la villa dalla morte della madre nel 2010.

Secondo l’agenzia APA, il tetto e la facciata hanno urgente bisogno di lavori di ristrutturazione e anche il parco di sei ettari è in attesa di manutenzione.

Verdi ha creato alcune delle sue opere più belle nella villa. Contiene mobili ed effetti personali del compositore, tra cui il pianoforte viennese Fritz sul quale scrisse le opere Troubadour e La Traviata.

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28 opere conservate

Verdi è nato nel paese di Le Roncole vicino a Bussetto in provincia di Parma. Studiò con maestri locali e, all’età di 19 anni, volle iscriversi al Conservatorio di Musica di Milano, che oggi porta il suo nome, ma non fu accolto, dicendo che era troppo vecchio e non aveva sufficienti conoscenze di pianoforte . . Verdi dovette quindi acquisire le conoscenze privatamente dal maestro Vincenzo Lavigna. Rimase a Milano, studiò con Lavigne e iniziò a familiarizzare con il teatro musicale italiano.

In seguito ebbe già successo alla Scala di Milano con la sua prima opera, Oberto, nel 1839. La sua seconda opera fallì – compose con la moglie morente e i figli – poi con l’opera di grande successo Nabucco, iniziò la sua ascesa come compositore ai Tre Grandi – Rigollet, Troubadour e La Traviata – a cui si unì poi Aida. Nel 1874 Verdi scrisse il Requiem, un omaggio alla morte e alla salvezza.

Dopo una lunga pausa, riprese a comporre l’opera. Nella sua vecchiaia, tra le 28 opere oggi conservate, scrisse altri due capolavori, Otello (1887) e Falstaff (1893). Tra le sue opere importanti ci sono Ernani, Macbeth, Luisa Miller, Vespri Siciliani, Simon Boccanegra, Danza nelle maschere, La forza del destino e Don Carlo.

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Joachim Femi

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