Come Tatjana Rojc, senatrice slovena a Roma, ha votato a favore della controversa legge sulle fibre

Presidente della Repubblica Natasha Pirc Musar era dovuto alla dichiarazione con cui gli sloveni all’estero Italia simbolicamente “preso” la patria, ricevette forti critiche sia nel paese che tra gli sloveni Campagna friulano-giuliana (FJK). Giustamente, perché gli studenti sloveni delle scuole secondarie attraversano momenti difficili “La tua patria è l’Italia.”, è l’ultima cosa che volevano sentire, motivo per cui erano assolutamente necessari ulteriori chiarimenti da parte dell’ufficio presidenziale. Anche le scuse probabilmente non farebbero male. Ma ne parleremo più avanti.

Un colpo ben più grave per gli sloveni Italia già all’inizio del mese Tatjana Rojcl’unico senatore sloveno Roma. Se è Natašo Pirc Musar a causa di osservazioni maldestre che potrebbero anche essere intese come Una mutanda, i media lo hanno subito inchiodato alla croce, ed è stato anche pesantemente criticato dalla coalizione di governo, e poi Rojc ha vinto senza un graffio. Non una parola sul suo vergognoso voto del 3 ottobre, nonostante sia di sinistra partito Democratico (Il PD ha votato a favore dell’emendamento Agendo sull’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia (Risorsa).

Avete letto bene: ha sostenuto la modifica della legge un senatore sloveno, figlio di un ultrafascista triestino Roberto Menie. Aveva già redatto una legge del genere nel 2004 (10 febbraio), che riabilitava il discorso premoderno in Italia che parlava del genocidio degli sloveni e della sanguinaria barbarie slava. L’emendamento legale è stato presentato e approvato un anno dopo il giuramento del governo. Giorgio Meloniè quindi chiaro che si tratta anche di fare concessioni preelettorali all’estrema destra.

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Perché la senatrice Tatjana Rojc, che ama proclamarsi indigena, antifascista e combattente per i diritti delle minoranze, ha votato secondo l’agenda della destra italiana, che attinge ripetutamente dalla storia la questione di queste debolezze, dove finirebbe il potere politico italiano? vuoi rivedere leggermente la storia e rendere le vittime i carnefici? Sicuramente lei stessa ha la migliore risposta a questa domanda, quindi possiamo solo immaginare cosa c’è dietro. Forse semplicemente una disciplina di partito alla quale doveva sottomettersi? Se è così, non merita un solo voto alle prossime elezioni.

Nel momento in cui la situazione della minoranza slovena in Italia torna a peggiorare e quando, dopo il cambio di governo a Roma, si trova di fronte alla chiusura delle scuole slovene o all’abolizione delle lezioni slovene nelle scuole straniere, è semplicemente incomprensibile che gli sloveni agiscono contro i loro interessi. Soprattutto ora che è entrata in vigore la modifica della legge sulla fibra, sostenuta anche dal voto del senatore Rojc. E perché questa legge è così importante per gli sloveni? Perché si concentra tutto sull’insegnamento unilaterale della storia nelle scuole italiane, senza discutere le cause del fascismo e le sue conseguenze. Gli italiani oggi sono vittime di violenza perché erano italiani. Allo stesso tempo, il nostro vicino occidentale solleva il tema delle vittime della FOB a livello europeo. Consiglio d’Europa.

Le autorità slovene evidentemente non hanno ancora capito cosa sta succedendo. È già vero che i due paesi all’Unione Europea, che è frutto della riconciliazione franco-tedesca, ma non abbiamo assolutamente alcuna garanzia che sarà sempre così. E se così fosse Unione Europea esplode, crolla, e se ci fosse una rinascita delle tensioni, dei rancori e degli odi storici del passato? Anche nei conflitti? Chi ci garantisce che la nostra sicurezza sia evidente ed eterna? Chi ci difenderà se entrano le forze distruttive Europache non sono rari né nell’estrema sinistra né nell’estrema destra e che, attivamente incoraggiati in un modo o nell’altro dai russi e dagli americani, sono riusciti a smantellare l’Unione?

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Natasha Pirc Musarè in visita il Presidente della Repubblica Cannadove ha visto l’edificio ristrutturato Casa Nazionale, l’imbarazzo è scappato dalla bocca; In una conversazione con gli studenti delle scuole superiori sloveni le è stato chiesto se secondo lei gli sloveni di Matica conoscono e tengono sufficientemente conto dei loro connazionali. La risposta ha sorpreso spiacevolmente i presenti, alcuni addirittura scioccati: “La tua patria è l’Italia. Contribuisci allo sviluppo, alla convivenza e alla cultura dell’Italia. Non dimenticarlo.” Un errore simile gli è capitato alla fine dello scorso anno riguardo “i diritti delle minoranze degli sloveni in Carinzia regolati in modo esemplare”il che dimostra che ha chiaramente problemi anche con i consulenti, che non l’hanno avvertita dei luoghi in cui dovrebbe prestare particolare attenzione.

Il presidente del Paese aveva già sconvolto i suoi connazionali in Italia il mese scorso, in occasione dell’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Rabudove non era presente il presidente italiano Sergio Mattarella, che Nataša Pirc Musar ha poi difeso, dicendo che non era ancora il momento giusto per lui di venire. Negare la “patria” agli sloveni in Italia è ancora peggio Una mutanda, cosa difficile da comprendere in una persona così intelligente e colta come Nataša Pirc Musar, dottoressa in scienze giuridiche. L’esclusione della Slovenia dalla patria significa di fatto la soppressione di ogni motivo di tutela e di attenzione politica, giuridica e culturale per i nostri connazionali in un altro Paese, avverte il costituzionalista dott. Andraz Teršekche aggiunge anche una differenza fondamentale: “I compatrioti sono compatrioti della patria e i cittadini sono cittadini della patria”. Perché i connazionali fanno parte della nazione slovena e allo stesso tempo del popolo vicino, cioè gli italiani,“se e perché vivono nel paese vicino di cui hanno la nazionalità.”

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Agnese Alfonsi

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