“Se gridi 'Viva l'Italia antifascista' sei identificato, ma se vai a un comizio neofascista non lo sei”.

La rinascita del fascismo in Italia

Come ogni anno, la Provincia del Lazio e il Comune di Roma hanno ricordato la strage (Acca Larenzia), nella quale furono uccisi, il 7 gennaio 1978, esponenti dell'organizzazione giovanile di estrema destra Fronte della Gioventù. Molto più ha guadagnato la cerimonia serale degli appartenenti al citato gruppo neofascista, che hanno reso omaggio alla memoria del defunto alzando la mano destra, o con il saluto fascista e gridando “presente”. copertura mediatica.

Il video si è poi diffuso sui social network e in molti media italiani e stranieri (come previsto è arrivato anche in Slovenia). Nel video possiamo vedere che le persone presenti, per lo più vestite di nero, stanno facendo rivivere l'idea di un'ideologia fascista.

L'evento ha sconvolto l'Italia e soprattutto la scena politica, perché l'opposizione e i partiti di sinistra (Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Italia Viva, +Europa) hanno reagito con forza all'evento di domenica, che, secondo molti, è incostituzionale e illegale. L'articolo dodicesimo della Costituzione italiana vieta il riordino dei partiti fascisti disciolti, anche con la Legge Scelba del 1952, dove condanna ancora una volta ogni forma e metodo finalizzato al rilancio dei principi e delle attività fasciste. La violazione di questa legge è punibile con la reclusione da 5 a 12 anni.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha presentato a nome proprio e per conto del partito un'interrogazione parlamentare, nella quale sfida il premier Giorgio Meloni (Fratelli d'Italia) e il Viminale dell'Interno e della Giustizia deve rispondere a ciò che sta accadendo e, allo stesso tempo, esige che tali atti abbiano conseguenze concrete, in particolare affinché tali incidenti non si ripetano. Elly Schlein ha scritto quanto segue sul suo profilo personale sul social network Non sei.” In quell'occasione il segretario del Partito Democratico aveva richiamato l'attenzione degli avventori su un recente episodio in cui, durante la recente apertura della nuova stagione del Teatro alla Scala di Milano, il pubblico aveva cantato “Viva l'Italia antifascista”. !' La persona è stata identificata dalle forze dell'ordine ed è stata aperta un'indagine.

“Se in teatro gridi 'Viva l'Italia antifascista' vieni identificato, ma se partecipi a un comizio neofascista con saluti romani e striscioni, non lo sei”.

Elly Schlein,
Segretario del Partito Democratico

Molti politici italiani di centro e di centrosinistra hanno chiamato in causa il primo ministro italiano Giorgio Meloni, che a sua volta era membro del famigerato Fronte della Gioventù di estrema destra all’inizio della sua carriera politica (come lo furono i ragazzi assassinati nel 1978), per rispondere alla evento perché incostituzionale e illegale. Ma su questo argomento il primo ministro per il momento tace.

Le forze dell'ordine stanno appena iniziando ad analizzare i video virali e le telecamere di sorveglianza della città. Affermano che ricostruiranno l'intero evento di domenica e identificheranno coloro che, come i fascisti dell'epoca del leader fascista italiano Benito Mussolini, alzarono la mano destra e gridarono slogan controversi (e anche illegali). Il tempo dirà se ci riusciranno e se lo faranno in modo efficace.

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Agnese Alfonsi

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