Il governo italiano è ancora una volta in agguato. Nonostante la guerra e gli sconvolgimenti economici che destabilizzano il mondo, il colpevole è stato visto in più occasioni: un partito politico in lotta per la propria sopravvivenza.
Da quando ha ottenuto il 33% dei voti alle ultime elezioni nazionali nel 2018, il Movimento 5 Stelle è stato in tre governi, ma ha perso metà dei suoi parlamentari a causa di gruppi rivali e il suo sostegno è diminuito di circa due terzi.
Nella tarda serata di mercoledì, il suo leader Giuseppe Conte ha annunciato che il partito non avrebbe preso parte a un voto di fiducia del Senato al governo di Mario Draghi, mandando in frantumi la fragile unità dell’ampia coalizione e mettendo in dubbio il futuro del governo.
Draghi ha ottenuto facilmente la fiducia senza il Partito 5 Stelle, ma il presidente del Consiglio ha alzato la posta dicendo che non avrebbe governato senza il suo sostegno e si è diretto a consultare il capo dello Stato sull’opportunità di continuare a lavorare.
I rapporti tra l’ex premier Conte e il suo successore sono inaspriti da mesi, ma la mossa è stata spinta da un mix di rancori politici, calcoli politici e forse un pizzico di disperazione, secondo politici e funzionari analisti.
“Dobbiamo guardare alle motivazioni di Conte da due angolazioni: politica e politica”, ha detto Eugenio Pizzimenti, professore di politica all’Università di Pisa.
Da un punto di vista politico Conte ha deciso che era necessaria una “rottura” affinché il partito 5 stelle potesse ritagliarsi una chiara identità di sinistra e abbandonare le sue origini di movimento di protesta post-ideologica che rifiuta l’etichettatura di destra e sinistra. .
Sul fronte politico, il partito si è sentito isolato poiché Draghi ei suoi partner della coalizione hanno ampiamente ignorato le sue opinioni sulla politica economica ed estera e hanno smantellato, indebolito o criticato pubblicamente molte delle sue politiche chiave.
Tra questi c’erano sovvenzioni per il miglioramento dell’efficienza energetica domestica, un programma per scoraggiare l’uso del denaro contante, il suo programma “salario di cittadinanza” contro la povertà e, sul fronte della politica estera, consegne di armi all’Ucraina, a cui il Partito 5 stelle si oppone.
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