Pahor: Non dobbiamo lasciare l’Ucraina in asso, perché ciò significherebbe anche abbandonare i nostri valori



Foto: UPRS (Ufficio del Presidente della Repubblica di Slovenia) / Daniel Novakovič / STA

Presidente della Repubblica Borut Pahor e Ministro della Difesa Marjan Sarec Hanno sottolineato l’importanza della videoconferenza con i membri delle forze armate slovene nelle operazioni e missioni internazionali, che si svolgono due volte l’anno da un decennio. A loro, i comandanti dei contingenti riferiscono sulla situazione sul campo, sui compiti dei contingenti e sull’equipaggiamento e l’addestramento per il lavoro.

Svolgi un lavoro estremamente importante per mantenere la pace, la sicurezza e la stabilità in tutte le aree in cui operi.“, ha detto Šarec. Il Presidente della Repubblica aveva un’opinione simile, esprimendo la sua gratitudine ai soldati per il loro lavoro professionale e dedicato, motivo per cui l’esercito sloveno gode di un’ottima reputazione nella comunità internazionale.

Puoi contare su di te per eserciti alleati, autorità locali e statali, contribuendo così alla reputazione del nostro Paese“, ha detto Pahor, esprimendo la sua soddisfazione per il fatto che i membri siano sempre tornati a casa sani e salvi durante i due decenni trascorsi a svolgere le loro funzioni all’estero.

Pahor ha inoltre ricordato che questa videoconferenza si è tenuta per la prima volta in una situazione in cui c’è una guerra in Europa. “La Slovenia ha già condannato la guerra in Ucraina e sta cercando di ridurla attraverso sanzioni. Desideriamo la pace, che deve essere giusta“, ha sottolineato.

Non dobbiamo abbandonare l’Ucraina, perché ciò farebbe cadere i nostri valori, ciò a cui apparteniamo, e in questo modo ci metteremmo direttamente e forse anche direttamente in pericolo.avverte, aggiungendo che la necessità di un esercito sloveno altamente qualificato e professionale era stata confermata proprio a causa dell’aggressione russa.

Nel frattempo, i comandanti dei contingenti dell’esercito sloveno hanno segnalato vari livelli di rischi per la sicurezza nelle operazioni e missioni internazionali in cui sono attivi, ritenendo che tutti i contingenti svolgano i loro compiti senza intoppi e siano adeguatamente equipaggiati e addestrati per questo.

Pahor ha parlato con i soldati all’estero

Maggiore cautela di fronte alla guerra in Ucraina

In Iraq e Mali sono stati evidenziati elevati rischi per la sicurezza, in particolare a causa della situazione politica instabile, del terrorismo e della minaccia di colpi di stato. La BiH avverte inoltre che la situazione attuale è stabile, ma potrebbe presto peggiorare a causa del 26° anniversario di Srebrenica e delle elezioni generali di ottobre. Tutti sono sottolineareera a causa della guerra v L’Ucraina ha aumentato l’attenzione e la cautela dei soldati.

L’esercito sloveno ha inviato per la prima volta un contingente all’operazione di risposta alla crisi nel 1997, all’operazione umanitaria Alba in Albania. Attualmente, quasi 300 membri delle forze armate slovene stanno lavorando in operazioni e missioni internazionali in Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Serbia, Mali, Libano, Siria, Italia, Iraq, Lettonia e Slovacchia.


Foto: UPRS (Ufficio del Presidente della Repubblica di Slovenia) / Daniel Novakovič / STA
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Joachim Femi

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