Perché l’Italia non ha più figli

In Italia ci sono sempre meno bambini. Tra il 2008 e il 2016, secondo l’Istat, il numero dei nati è diminuito di 107.142. I semplici dati statistici riflettono la situazione di un Paese che non aiuta le famiglie e non sostiene la natalità. Oltre alle spiegazioni economiche, ci sono anche spiegazioni culturali.

Allo stesso tempo, sempre più giovani italiani si recano all’estero, soprattutto a Londra. Anche gli stranieri che vivono in Italia hanno sempre meno figli, anche questi numeri sono diminuiti sensibilmente, ma l’Italia non è un Paese con bambini. Lo Stato non aiuta le donne e le famiglie, anche per questo motivo che decidono di avere meno nascite. I pochi bambini che vengono al mondo sono figli unici, discendenti di madri e padri non più piccoli. “Le donne italiane in età fertile sono sempre meno e hanno sempre meno probabilità di avere figli”, si legge nella suddetta analisi.

Ogni volta la stessa discussione

Perché gli italiani non hanno più figli? Ogni volta StatoLo rende noto l’Istituto nazionale di statistica italiano, che ricorda lo spettacolare calo delle nascite nel Paese, scrive in questi giorni. Corriere della Sera. In Italia ci sono stati circa 100.000 bambini in meno negli ultimi otto anni. E ogni volta, commenta il quotidiano milanese, riparte lo stesso dibattito. “I politici lanciano l’allarme, ma solo per chi, per se stessi? Per gli oppositori questi dati rappresentano un’opportunità per chiedere nuove misure di welfare per favorire la maternità. Ma chi è al potere conta sul bonus figlio [vsota za nataliteto]in un Paese dove l’85 per cento dei contributi va alla popolazione over 65 […] Riguarda la paura del futuro in un Paese dove non ci sono più fratelli e sorelle. »

Anche riguardo alla questione della natalità, come un po’ ovunque, si osservano due Italie: il maggior numero di donne senza figli si trova al Nord, una su quattro, e al Centro, una su cinque, un terzo. avere un figlio. . Al sud la situazione è diversa. Anche se anche qui sempre più donne hanno un figlio, “il modello dei due figli resta prevalente; ciò riguarda il 57,1% nel sud del Paese e il 55,1% nelle isole.

Una questione culturale

Ma il problema del calo delle nascite è anche un problema culturale, e la maternità è solo uno degli obiettivi, spiega la demografa in un’intervista al Corriere. Patrizia Farine dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che aderisce anche al Sistema statistico nazionale del Sistan. Per l’esperto i dati rilevati dall’indagine Istat non sorprendono.

“Ci sono sempre meno donne nella struttura della nostra popolazione, e quindi sempre meno donne in età fertile. A ciò si aggiunge un problema culturale significativo che non può essere ignorato. Fino agli anni Cinquanta la maternità, cioè essere madre di ancora più figli, era praticamente l’unico desiderio delle donne sposate. Oggi la maternità è solo un altro dei tanti obiettivi di una donna, sposata o single. […] In Italia le donne hanno avuto in media 1,34 figli, oggi questa percentuale è scesa all’1,26%. Ci sono molte alternative alla maternità. »

Tradizione abbandonata

Ad esempio la carriera professionale, ma anche tante altre alternative, ha spiegato il professor Farina, sottolineando che ciò appare alquanto paradossale in un ambiente di tradizione religiosa come quello italiano. Gli italiani hanno abbandonato tradizione e religione? «È successo anche questo. Ma il problema è, tra l’altro, che noi italiani non siamo capaci di trovare un compromesso tra la maternità e qualcos’altro».

Alcuni dati delle statistiche sopra citate sono significativi, tra cui il calo del numero dei primogeniti, che contribuisce per il 57% al calo complessivo dei tassi di natalità. “Questo dato smentisce chiaramente l’interpretazione secondo la quale il calo delle nascite sarebbe legato esclusivamente a problemi economici. Ragioni economiche, che certamente esistono, frenano la decisione di avere un secondo o un terzo figlio. Ma quando qualcuno decide di non dare alla luce un figlio unico, è soprattutto una decisione dettata da impulsi diversi” Secondo il demografo bisogna interessarsi alle aspettative della popolazione italiana, e non solo di quella femminile. Aspettative e desideri sono importanti anche per gli uomini decisioni sui bambini. E le coppie italiane dimostrano che non abbiamo né la voglia né la capacità di guardare al futuro.”

Confronti

Secondo i dati Eurostat, il tasso di natalità è in calo in tutto il continente europeo. Negli altri Paesi in genere fanno più figli che in Italia, ma meno rispetto agli anni precedenti. I tassi di natalità più alti si riscontrano in Irlanda, Svezia, Regno Unito, Francia e Danimarca, la media statistica si trova ad esempio in Austria e Finlandia, mentre l’Italia è in fondo alla classifica, dietro Spagna, Grecia e Portogallo.

Giuliano Presutti

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