La parte d’Italia non lontana da noi ha qualcosa di speciale, soprattutto dal punto di vista linguistico, ma anche culinario e architettonico. La gente del posto parla tre lingue, ma la maggior parte parla tedesco.
L’Alto Adige è una regione autonoma che fa parte della regione Trento Alto Poadige e si estende per 7.400 chilometri quadrati nel nord-est dell’Italia. La vita in questa regione è molto diversa da quella del resto del Paese, scrive il sito punkufer.hr.
Solo uno su quattro parla italiano
Nella provincia vivono circa 460.000 persone che parlano tre lingue diverse. La maggior parte di loro, circa il 69%, parla tedesco, poiché un tempo la regione faceva parte dell’Austria-Ungheria e solo dopo la prima guerra mondiale è appartenuta all’Italia. Era parte integrante del Tirolo, che oggi fa in gran parte parte dell’Austria. Il 26% degli abitanti dell’Alto Adige parla l’italiano, la restante parte parla la lingua ladina.
Questa appartiene alle lingue romancio che comprendono, oltre al ladino, anche la lingua friulana parlata in Friuli e la lingua romanza parlata da alcuni abitanti della Svizzera. Nel 2011 l’Alto Adige contava poco più di 11.000 abitanti la cui lingua madre era il ladino, secondo Wikipedia. Tutte e tre le lingue sono lingue ufficiali della provincia e vengono insegnate anche nelle scuole. Non sorprende quindi che il capoluogo di provincia abbia tre nomi: Bolzano (italiano), Bozen (tedesco) e Balsan o Bulsan (ladino).
La regione è una delle regioni turistiche più sviluppate in Italia e il turismo fiorisce lì tutto l’anno. Su una parte del paesaggio si estendono le famose e pittoresche Dolomiti, visitate in estate da alpinisti, scalatori ed escursionisti, e in inverno da sciatori, snowboarder e tutti gli altri appassionati di vacanze attive. Sono inoltre presenti due rinomate località sciistiche, la Val Gardena e l’Alta Badia, nelle quali si svolgono le gare di Coppa del Mondo di sci.
Invece di pizza e pasta, gulasch, bistecche alla viennese, canederli…
Come abbiamo già accennato, l’Alto Adige si distingue dal resto d’Italia anche per quanto riguarda la gastronomia. È molto più vicina alla cucina austro-tedesca e, in una certa misura, anche alla nostra. Invece di pizza e pasta, qui sono più apprezzati il gulasch, vari tipi di ravioli, la zuppa d’orzo (gerstensuppe) e le patate al forno con uova e pancetta. Non così raramente nelle locande e nei ristoranti potete ordinare anche la nostra apprezzata bistecca viennese, qui servita con marmellata di frutti di bosco.
Invece del tiramisù, gli abitanti di questa parte d’Italia finiscono più spesso il loro pasto con un panino alle mele, panini, ciambelle e una specie di nido di pasta fritta, che chiamano “strauben” e che ricorda i nostri fianchi.
Gli altoatesini apprezzano anche i vini, soprattutto quelli lagrein e vernaccia. Molte persone bevono birra, ma dopo una dura giornata amano concedersi anche un liquore ai mirtilli, che chiamano “latschenschnaps”.
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